Le imprese che vogliono essere allineate agli obiettivi ambientali europei devono agire con determinazione per ridurre le emissioni CO2 della flotta aziendale.
Nel precedente articolo abbiamo visto come calcolare l’impatto ambientale dei veicoli aziendali, in questa guida approfondiremo invece le strategie per abbattere queste emissioni, i vantaggi fiscali disponibili e le migliori soluzioni per innovare la mobilità interna all’azienda.
In questo articolo
Diminuire l’impatto della mobilità aziendale significa:
Diminuire l’impatto della mobilità aziendale significa:
Inoltre, strategie green nella mobilità aziendale aiutano a rafforzare il capitale umano.
In che modo?
Secondo il report “Sustainability Drives Employee Engagement” pubblicato da Toyota Material Handling Europe, le iniziative legate all’adozione di flotte sostenibili migliorano il morale dei driver, rafforzano il coinvolgimento del personale e contribuiscono alla fidelizzazione dei dipendenti.
La possibilità per i collaboratori di guidare veicoli ecologici rappresenta un segno tangibile dell’impegno aziendale verso la sostenibilità, favorendo così una maggiore adesione emotiva a valori condivisi e una riduzione del turnover.
Fonte: Toyota Material Handling Europe, Sustainability Drives Employee Engagement
Oltre ai benefici immediati, una flotta a basse emissioni consente di migliorare i punteggi ESG, oggi fondamentali per attrarre investimenti, accedere a fondi green e partecipare a gare pubbliche.
Inoltre, l’adozione di veicoli elettrici ed ibridi può essere messa in evidenza nei bilanci non finanziari, contribuendo a una comunicazione aziendale più trasparente ed efficace.
Secondo ISPRA, nel 2023 il settore dei trasporti ha contribuito a circa il 28,3 % delle emissioni totali di gas serra in Italia, posizionandosi tra i principali responsabili del cambiamento climatico. Di questa percentuale, il 92% deriva dal trasporto su strada, cioè dalle stesse auto, furgoni e mezzi pesanti che compongono le flotte aziendali.
Dati aggiuntivi indicano che le autovetture diesel — ancora molto diffuse nei parchi auto delle imprese — producono mediamente 167 g di CO₂ per chilometro. In totale, si parla di oltre 109 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente annue generate dal comparto trasporti.
Un impatto ambientale che allontana l’Italia dagli obiettivi di neutralità climatica e rappresenta anche un rischio reputazionale e normativo per tutte le imprese coinvolte nella mobilità. Intervenire sulle flotte aziendali diventa quindi uno degli strumenti più immediati ed efficaci per contribuire alla decarbonizzazione nazionale.
Il primo passo per abbattere le emissioni, forse il più scontato, è il rinnovamento del parco veicoli, con focus su:
Le tecnologie oggi disponibili garantiscono autonomie elevate, costi di gestione inferiori e un impatto diretto sulla carbon footprint aziendale.
Una soluzione sempre più diffusa è il noleggio a lungo termine, che consente di:
Il noleggio è ideale per flotte dinamiche e imprese in crescita, rappresenta un’alternativa concreta all’acquisto tradizionale.
Promuovere il car sharing interno riduce la necessità di avere un veicolo per ogni dipendente, con vantaggi in termini di:
Integrare anche opzioni come bike sharing, monopattini elettrici o abbonamenti ai trasporti pubblici può completare il disegno per ottenere una mobilità aziendale green e moderna.
Lo stile di guida ha un impatto significativo sulle emissioni. Alcune buone pratiche da trasmettere al personale:
Le aziende possono organizzare corsi interni o moduli e-learning per educare i driver a quella che viene definita eco-driving.
L’adozione di sistemi GPS e strumenti di route optimization permette di:
Anche con strumenti sviluppati internamente o con soluzioni open-source, è possibile ottenere risultati significativi nella gestione intelligente della mobilità.
Un veicolo in buono stato:
Adottare un modello di manutenzione preventiva e predittiva contribuisce in modo diretto alla riduzione delle emissioni.
Scopri il software per gestire la flotta aziendale
In Italia, i veicoli elettrici e ibridi possono beneficiare di:
Queste agevolazioni rendono l’adozione di flotte ecologiche più conveniente anche in ottica TCO (Total Cost of Ownership).
Per sfruttarli al meglio, è utile monitorare periodicamente i bandi attivi tramite siti istituzionali o newsletter specializzate nel settore automotive e sostenibilità.
Per garantire un miglioramento reale e duraturo delle performance ambientali della flotta, è essenziale implementare un monitoraggio continuo. Ogni azienda può adottare dashboard ambientali su misura, create in base ai dati raccolti internamente (chilometri percorsi, carburante utilizzato, manutenzione, ecc.). Questi strumenti, sviluppabili anche internamente o integrati in piattaforme aziendali generiche, consentono di:
Integrare i dati della flotta nel bilancio ambientale aziendale permette di:
Una PMI lombarda operante nella logistica ha deciso di:
I risultati dopo 12 mesi?
Le auto elettriche sono le più ecologiche in termini di emissioni dirette, seguite dai veicoli ibridi plug-in e full hybrid.
Sì, permette di aggiornare frequentemente la flotta, scegliendo modelli sempre più efficienti e all’avanguardia.
Sì, come la certificazione ISO 14064 per la quantificazione delle emissioni e la ISO 50001 per la gestione energetica.
Oltre alle emissioni CO2, bisogna considerare il ciclo di vita del veicolo, i consumi reali, il mix energetico e le politiche aziendali di mobilità.